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Antiriciclaggio – Il concetto di “Persona Politicamente Esposta” (PEP)

Dottore Commercialista - Revisore legale dei conti
Giornalista pubblicista
Presidente del C.d.A. società di revisione «Imperium Audit S.p.A.»

PEP

Dal momento che rivestono un ruolo influente sulla scena economico-politica transnazionale, le Persone Politicamente Esposte (PEP) sono considerate soggette ad un maggiore rischio di riciclaggio. E’ indubbio, infatti, che tali soggetti sono maggiormente esposti a potenziali fenomeni di corruzione, data la rilevanza degli incarichi coperti.

Il Decreto Legislativo 4 ottobre 2019, n. 125 in vigore dal primo gennaio 2020 meglio noto come “V Direttiva Antiriciclaggio“, ha integrato ed in parte modificato la normativa di settore. Il punto di partenza è riconducibile all’iniziativa del Legislatore Comunitario ed ha posto le basi per un innovativo modello di prevenzione,  volto al rafforzamento dei presidi a contrasto con la criminalità economica.

Con il notevole ampliamento delle figure PEPs i soggetti obbligati non dovranno porre in essere atteggiamenti discriminatori nei confronti dei loro clienti qualificati come persone politicamente esposte. Una delle principali minacce alla integrità del sistema economico nazionale è rappresentato dalla corruzione. Il nostro Legislatore  ben conoscendo il contesto nazionale in cui la corruzione è avvertita come un fenomeno criminale di rilevanza ha incluso nel novero delle PPEs anche figure di medio livello.

In base agli standard internazionali ed alle norme comunitarie, la normativa italiana antiriciclaggio ha imposto ai soggetti obbligati l’applicazione  le misure rafforzate di adeguata verifica sulle PPEs, nazionali ed estere, finalizzate ad una analisi capillare  sui singoli rapporti, con l’obiettivo di valutare la liceità della provenienza dei fondi e la coerenza delle operazioni poste in essere con il profilo economico-patrimoniale  del cliente.

E’ chiaro che l’adeguata  valutazione del rischio richiede  da parte di tutti i membri una conoscenza degli elementi di pericolosità associati ai diversi profili di clientela e alle differenti tipologie di operazioni.

I presidi in tema di adeguata verifica e di conservazione tendono  a promuovere  una conoscenza della clientela e ad assicurare la tracciabilità delle operazioni, in un’ottica strumentale alla individuazione delle operazioni sospette di riciclaggio, di finanziamento al terrorismo e di ulteriori attività criminose quali la corruzione.

Maria Consiglia Viglione
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