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Economia Circolare: in arrivo 210 milioni di euro

Economia Circolare

Dopo il Piano Transizione 4.0, lo scorso 15 giugno il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha firmato il decreto attuativo riguardante le agevolazioni destinate ai progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare volti alla riconversione dei processi produttivi.

Economia circolare: cosa significa

Nell’ambito della “green economy” l’economia circolare è il pilastro fondamentale, che parte dal presupposto che il rifiuto è una risorsa. Tutto ciò che produciamo e consumiamo deve essere progettato con la finalità di ridurre l’utilizzo delle materie prime e riutilizzare i prodotti che sono arrivati alla loro “fine vita”.

A livello europeo, la Commissione Europea ed il Comitato Economico e Sociale Europeo hanno attivato una piattaforma (Circular Economy Stakeholder Platform) per promuovere la conoscenza e le buone pratiche riguardanti l’economia circolare.

In Italia, nel 2018 è stata attivata da ENEA una piattaforma (Italian Circular Economy Stakeholder Platform, ICESP), a cui possono aderire istituzioni, Pubbliche Amministrazioni, imprese ed associazioni.

La finalità della piattaforma nazionale è quella di raccogliere esperienze, criticità e prospettive sulla tematica dell’economia circolare.

Le agevolazioni inserite nel decreto attuativo firmato dal Ministro Patuanelli

Vediamo ora nello specifico quali sono le agevolazioni di cui all’articolo 26 del Decreto “Crescita” numero  34 del 2019, pubblicato in Gazzetta ufficiale al numero 151 del 29 giugno 2019.

Beneficiari delle agevolazioni

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese e i centri di ricerca regolarmente iscritti presso la competente C.C.I.A.A., con almeno due bilanci approvati e depositati.

I proponenti devono operare prevalentemente nel settore manifatturiero (ovvero nei servizi diretti alle imprese manifatturiere) e inoltre, non devono essere sottoposti a procedura concorsuale. Causa di esclusione è anche lo stato di liquidazione, seppure volontario.

Tipologia di progetti ammissibili

Tutti i progetti di ricerca e sviluppo devono essere finalizzati alla riconversione delle attività economiche, utilizzando le tecnologie abilitanti fondamentali “Key Enabling Tecnologies (KETs) e devono prevedere:

  • un’innovazione di processo o di prodotto in ottica di economia circolare o a “rifiutizero”;
  • progettazione e sperimentazione di prototipi che possano portare, ad esempio, ad un riutilizzo degli scarti alimentari;
  • sviluppo di tecnologie che consentano un utilizzo razionale delle acque;
  • sperimentazione di modelli finalizzati all’utilizzo di packaging intelligente.

Gli importi dei progetti devono essere essere compresi tra 500.000 e 2 milioni di euro .

Dotazione finanziaria ed agevolazioni concesse

La dotazione finanziaria è pari a 210 milioni di euro (70 milioni in più rispetto quelli indicati nel Decreto “Crescita”), di cui 150 milioni di euro a valere sul FRI (Fondo Rotativo Imprese) e 60 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione e sul Fondo per la crescita sostenibile.

Le modalità di concessione delle agevolazioni sono le seguenti:

  • finanziamento agevolato pari al 50% dei costi ammessi;
  • contributi diretto pari al 20% dei costi ammessi.
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