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Il Festival di Torre del Lago è per Giacomo Puccini. Gli eventi in programma quest’estate

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Festival Puccini

Il Festival Puccini di Torre del Lago, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è ormai giunto alla sua 68ma edizione.

 È l’unico Festival al mondo dedicato al compositore Giacomo Puccini che richiama ogni anno migliaia di spettatori.

Si svolge proprio nei luoghi che ispirarono al maestro Puccini le sue immortali melodie e richiama ogni anno migliaia di spettatori. Dal 15 luglio al 27 agosto andranno in scena quattro opere per un totale di tredici serate di pura magia.

La novità di quest’anno è che grazie a Giorgio Battistelli, direttore artistico del Festival per il terzo anno consecutivo, il cartellone è caratterizzato dalla presenza di molti giovani artisti. Quest’anno, in particolare, il cartellone celebra il Centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini con due serate in prima assoluta (2 e 3 agosto) trasmesse in streaming da La società Dante Alighieri.

L’evento – che vedrà esibirsi i musicisti Marcello Filotei, Salvatore Frega, Andrea Manzoli, Roberta Vacca sotto la direzione del Maestro Fabio Maestri – prende il nome de “La meglio Gioventù” dal titolo della famosa raccolta di poesie che Pasolini dedicò ai giovani nel 1954.

Sede storica del festival è il Gran Teatro sul Lago di Massaciuccoli “Scenario naturale degli allestimenti delle opere pucciniane, a pochi passi dalla Villa Mausoleo, dove il maestro Giacomo Puccini visse e compose le sue opere immortali”.

Sul finire dell’Ottocento Puccini era all’apice della sua carriera: viaggi, teatri, salotti alla moda e caffè erano la sua quotidianità. Tuttavia la necessità di trovare un luogo tranquillo dove potersi dedicare alla composizione lo spingevano a cercare un’abitazione che si prestasse a tale scopo e visto che era cosa nota che il maestro avesse due grandi passioni nella vita, ovvero la musica e la caccia, non sorprende che giungendo a Torre del Lago s’innamorasse di questa amena località sul lago di Massaciuccoli che gli dava l’opportunità di coltivarle entrambe.

Decise subito di prendervi delle stanze in affitto: in seguito, grazie ai guadagni ottenuti con i successi di Manon Lescaut (1893) e della Bohème (1896) acquistò dal Marchese Ginori un’antica torre di guardia (da cui ha origine il nome di Torre del Lago) destinata a diventare la casa della sua vita.

I lavori di ristrutturazione furono molto impegnativi perché Puccini volle interrare una parte della riva del lago al fine di per realizzarvi il giardino e la strada davanti a casa.  Da quel momento in poi Giacomo Puccini fu legato al piccolo borgo da un amore durato trent’anni e che è stato celebrato dai residenti cambiando il suo nome in Torre del Lago Puccini.

La casa è oggi un museo visitabile dagli amanti dell’opera: i pianoforti, i ricordi dei grandi successi, i premi internazionali ed i quadri dell’amico Ferruccio Pagni, contribuiscono a restituirci l’atmosfera fin de siècle nella quale visse il maestro.

Fu lo stesso Puccini durante una chiacchierata con l’amico di sempre G. Forzano, prima di partire per la clinica di Bruxelles dove sarebbe morto, a immaginare di organizzare delle serate musicali che avessero come sfondo il lago: “Io vado sempre qui davanti e poi con la barca vado a cacciare i beccaccini … Ma una volta vorrei andare qui davanti ad ascoltare una mia opera all’aperto …”.

Quelle parole si scolpirono nel cuore del Forzano che, oltre ad essere un amico del Maestro, era anche commediografo e librettista, nonché regista della prima rappresentazione di Turandot a Milano (Teatro alla Scala, 25 aprile 1926).

Egli decise di realizzare quell’ultimo sogno e con l’aiuto dell’associazione il “Carro di Tespi Lirico”, nato per volere dell’Opera nazionale dopolavoro, il 24 agosto 1930 fu rappresentata la Bohème con R. Pampanini, M. Carosio, A. Minghetti e L. Montesano diretti da Pietro Mascagni, compagno di studi e di stanza di Puccini, durante gli anni del Conservatorio a Milano.

L’anno seguente il “Carro di Tespi Lirico” propose altre due opere, sempre a Torre del Lago: la Bohème con Beniamino Gigli e Adelaide Saraceni, e Madama Butterfly con R. Pampanini e A. Michetti.

In tal modo nasceva uno dei festival lirici più noti e amati dal pubblico che proseguì sulla piazza antistante a Villa Puccini, fino al 1966, quando “la struttura temporanea che veniva appositamente montata e smontata ogni estate, venne spostata sul terreno bonificato adiacente il porticciolo di Torre del Lago”.

Nel 1994 il teatro fu restaurato e adattato alla normativa vigente in materia di sicurezza, mentre risale al 2002 la decisione di inserire il Memorial of Puccini tra i programmi culturali prioritari del Comune di Viareggio, Fondazione Festival Pucciniano e Regione Toscana.

L’obiettivo principale era quello di realizzare un vero e proprio Parco della Musica – ad uso dei cittadini e dei turisti – nell’ambito del quale costruire un teatro permanente che di fatto è stato inaugurato nel 2008, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del compositore.

Da allora il Nuovo Grande Teatro ospita ogni estate il Festival promotore del Premio Puccini per la miglior voce femminile. Il premio – istituito nel 1971 in occasione della rassegna invernale promossa dalla Fondazione Festival per ricordare la nascita del Maestro, il 22 dicembre, e commemorarne l’anniversario della morte ogni 29 novembre – si ispira alla statua realizzata da Paolo Trubetzkoy su commissione del Comune di Torre del Lago e che, dal 1949, è situata davanti alla Villa del Maestro: esso consiste dunque in una statuetta in bronzo raffigurante Puccini con il cappello a tesa larga, il bavero del cappotto alzato e la sigaretta tra le labbra.

La prima artista ad entrare nell’albo d’oro dei premiati fu Rosetta Pampanini, protagonista delle due prime stagioni pucciniane, nel 1930 e 1931.

Da allora sono stati numerosi i personaggi illustri della lirica internazionale che si sono susseguiti a Torre di lago per essere premiati dalla Fondazione Puccini. Negli ultimi anni il premio viene conferito anche alle promesse del teatro lirico, oppure a personalità di spicco nel mondo della cultura nazionale ed internazionale il cui contributo risulti significativo “per la crescita culturale e/o la salvaguardia e lo sviluppo del patrimonio storico e contemporaneo del teatro musicale”.

Roberta Fameli
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