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INVITALIA: al via i nuovi strumenti finanziari per le PMI

Dottore Commercialista - Revisore Legale dei Conti
Giornalista pubblicista
Email: annagianturco@2020revisione.it

Invitalia Fondo Patrimonio PMI

Il ministero dell’Economia insieme a quello dello Sviluppo Economico hanno presentato le misure dell’articolo 26 del Decreto Rilancio (D.L. 34/2020), precisamente quelle dedicate alla patrimonializzazione delle PMI.

Il decreto Rilancio, per ricordare, è intervenuto sul tessuto economico-produttivo dell’Italia attraverso misure mirate e pensate per sostenere le piccole, medie e grandi imprese nel percorso di superamento della crisi dovuta alla diffusione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Tali misure hanno garantito aiuti e liquidità alle imprese, sostegno ai lavoratori, agevolazioni fiscali e previdenziali differenziate sulla base delle diverse esigenze delle imprese italiane.

L’articolo 26 del suddetto decreto ha previsto anche l’istituzione di un Fondo Patrimonio PMI.

Proprio in questi giorni, il 16 settembre 2020,  il Fondo è divenuto operativo e resterà in funzione fino al 31 dicembre 2020.

Esso ha una dotazione finanziaria di 4 miliardi di euro.

Prevede l’acquisto di obbligazioni o titoli di debito da parte di Invitalia, emessi da società di capitali, comprese le cooperative, che hanno effettuato, dopo il 19 maggio 2020, un aumento di capitale pari ad almeno 250.000 euro.

Per ottenere il finanziamento occorrono alcuni importanti passaggi:

  • L’approvazione della delibera di aumento del capitale sociale;
  • L’emissione di obbligazioni o titoli di debito;
  • La presentazione della domanda ad Invitalia per richiedere il finanziamento;
  • Il versamento dell’aumento del capitale sociale.

La verifica di ammissibilità sarà molto rapida e non è prevista una valutazione  del merito creditizio.

Ambito soggettivo

Possono richiedere l’intervento del Fondo le società di capitali, società cooperative, società europee e società cooperative europee.

Tutte devono:

  1. avere sede legale in Italia;
  2. realizzare ricavi compresi tra 10 e 50 milioni di euro;
  3. avere un numero di dipendenti inferiore a 250;
  4. aver subito, nei mesi di marzo e aprile 2020, una riduzione complessiva di ricavi rispetto allo stesso periodo 2019, non inferiore al 33%; questo a causa dell’emergenza Covid-19;
  5. aver effettuato, entro il 31 dicembre 2020, un aumento di capitale pari ad almeno 250 mila euro successivamente al 19 maggio 2020 ed entro la data di presentazione della domanda e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020;
  6. non essere, alla data del 31 dicembre 2020, in difficoltà ai sensi della normativa comunitaria.

Sono ammesse anche le società che, a causa della crisi generata dal Coronavirus, hanno aperto, successivamente al 31 dicembre 2019, la procedura di concordato preventivo di continuità con omologa da parte del Tribunale competente già emessa, che si trovano in situazioni di regolarità contributiva e fiscale all’interno di piani di rientro e rateizzazione già esistente al 19 maggio 2020 (data di entrata in vigore del DL Rilancio).

Secondo quanto spiegato da Invitalia, non possono accedere ai benefici del Fondo, le società che hanno in corso una procedura concorsuale con finalità liquidatorie, non essendo in grado di garantire il rispetto delle obbligazioni che scaturiscono dall’emissione di uno strumento finanziario.

Sono, inoltre, escluse le società che operano nel settore bancario, finanziario e assicurativo.

Incentivi per la patrimonializzazione delle PMI

Il finanziamento deve essere destinato ad investimenti, capitale circolante e costi del personale.

Vengono incentivati gli investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale o all’innovazione tecnologica, e al mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso una riduzione del rimborso.

Obiettivi della misura

Gli obiettivi sono:

  • il rafforzamento della struttura patrimoniale delle PMI, grazie all’apporto dei capitali privati;
  • l’immediata liquidità disponibile per le aziende grazie all’effetto amplificativo del prestito statale;
  • una maggiore facilità di accesso al credito bancario.

Il processo di richiesta ed erogazione sarà gestito da Invitalia, che ha pubblicato,  dalle ore 12 del 16 dicembre sul proprio sito internet, il modello per la presentazione della domanda e la ulteriore documentazione richiesta ai fini dell’accesso alla misura.

L’iter previsto è semplice e rapido.

Se l’istanza è presentata da una società facente parte di un gruppo, il valore dei ricavi 2019 deve essere dato dalla somma dei ricavi registrati da tutte le società del gruppo, in caso di redazione di bilanci a livello consolidato, al netto delle operazioni infragruppo.

Per quanto riguarda i dipendenti, il numero richiesto si riferisce alle persone presenti in azienda al 31 dicembre 2019.

I dipendenti devono essere assunti a tempo determinato o indeterminato ed iscritti nel libro matricola.

Devono, insomma, essere legati alla società con contratti che prevedono il vincolo di dipendenza.

Se l’istanza è presentata da una società facente parte di un gruppo, la verifica del numero dei dipendenti è effettuata a livello di gruppo.

Non si deve tener conto degli apprendisti con contratto di apprendistato e persone con contratto di formazione o contratto di inserimento; dipendenti in cassa integrazione straordinaria; lavoratori interinali; durata dei congedi di maternità o parentali.

Come interviene il Fondo

Il Fondo Patrimonio PMI interviene acquistando obbligazioni o altri titoli di debito di nuova emissione.

L’ammontare massimo dei titoli sottoscritti dal Fondo sarà pari al minore tra il 12,5% del fatturato 2019 e 3 volte l’aumento del capitale sociale.

Il finanziamento ricevuto deve essere destinato a costi del personale, capitale circolare e investimenti impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia.

In nessun caso il finanziamento potrà essere utilizzato per il pagamento di debiti pregressi.

Se le società hanno ottenuto ulteriori aiuti inquadrabili come misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’emergenza Covid – 19, il finanziamento sottoscritto non potrà superare:

  • il 25% del fatturato 2019;
  • il doppio dei costi del personale del 2019, risultanti dal bilancio e da dati certificati in caso di bilancio non approvato;
  • il fabbisogno di liquidità della società per i 18 mesi successivi alla concessione dell’aiuto.

Rimborso

Il rimborso del prestito dovrà avvenire entro 6 anni.

E’ prevista la facoltà di rimborso anticipato dopo 3 anni.

La società pagherà interessi annuali pari a 1,75% per il primo anno; 2% per il secondo e terzo anno e 2,5% per i restanti tre anni.

Gli interessi matureranno e saranno corrisposti con cadenza annuale. Su richiesta gli stessi potranno essere capitalizzati e corrisposti in un’unica soluzione alla scadenza.

La società, fino al rimborso integrale del finanziamento, dovrà fornire ogni 3 mesi un rendiconto periodico per attestare il rispetto delle condizioni e degli impegni assunti.

Regime premiale

Alla società potrà essere riconosciuta una riduzione del valore di rimborso degli strumenti finanziari, pari al 5% per ciascuno dei seguenti impegni adempiuti integralmente:

  1. mantenimento della base occupazionale in forza al 31 dicembre 2019;
  2. investimenti per la tutela ambientale, finalizzati a ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra o alla riqualificazione energetica degli edifici, per un importo non inferiore al 30% dell’ammontare degli strumenti finanziari sottoscritti, effettuati entro la data di rimborso del titolo stesso;
  3. investimenti in tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 per un importo non inferiore al 30% dell’ammontare degli strumenti finanziari sottoscritti, effettuati entro la data di rimborso del titolo stesso.

La riduzione del valore del rimborso non potrà, comunque, essere superiore complessivamente agli importi degli aiuti de minimis, concedibili ai sensi dei Regolamenti UE 1407/2013, 1408/2013 e 717/2014.

Presentazione della domanda

La domanda di finanziamento deve essere presentata tramite la piattaforma Invitalia.

Questo, però, soltanto dopo che la società ha effettuato l’aumento del capitale e ha deliberato l’emissione dell’obbligazione o del titolo di debito.

E’ necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata del legale rappresentante della società.

Al termine della procedura on line viene assegnato un protocollo elettronico.

Invitalia procede alle verifiche di ammissibilità entro 10 giorni dal ricevimento della domanda.

Può, in caso di necessità,  chiedere anche integrazioni.

In caso di esito positivo delle verifiche, Invitalia procede alla sottoscrizione dei titoli emessi ed al versamento del prezzo di sottoscrizione, entro i 10 giorni successivi

E’ necessario, al momento di presentazione dell’istanza, trasmettere la delibera dell’assemblea straordinaria dei soci o del Consiglio di amministrazione dell’aumento a pagamento e sottoscrizione del capitale sociale.

Non è obbligatorio trasmettere la documentazione attestante l’avvenuto versamento dell’importo in aumento del capitale sociale.

Il versamento dovrà avvenire entro 10 giorni dall’esito positivo del procedimento istruttorio.

Questo è il termine entro il quale l’impresa dovrà produrre la documentazione contabile attestante l’avvenuto integrale versamento.

L’integrale versamento sarà necessario per il perfezionamento dell’operazione e per la sottoscrizione da parte di Invitalia degli strumenti finanziari emessi e contestuale erogazione del loro controvalore nominale.

Per maggiori informazioni sulla presentazione della domanda visitare il link Invitalia

Anna Gianturco
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