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La questione razziale degli Stati Uniti d’America fu combattuta da Hiram Rhodes Revels

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Questione Razziale

Nel 1868, in piena epoca della Ricostruzione americana (1863/1877) Hiram Rhodes Revels, pastore metodista, divenne consigliere comunale a Natchez (Mississippi), città in cui viveva con la moglie e le cinque figlie e dove fondò diverse scuole per bambini afroamericani. L’anno dopo (1869) fu eletto al Senato del Mississippi come rappresentante della Contea di Adams. Durante questa esperienza si mise in luce per la sua abilità politica riuscendo a varcare la soglia del Campidoglio: primo afroamericano eletto al Senato di Washington. Centotrentotto anni dopo la sua elezione un altro cittadino di colore sarebbe diventato Presidente degli Stati Uniti D’America.

Nel 2002 Molefi Kete Asante, scrittore e filosofo, lo ha inserito tra i cento afroamericani più importanti della storia.

Hiram Rhodes Revels nacque a Fayetteville nel 1827 da un uomo di origini africane e una donna scozzese. Politico, educatore e pastore protestante, fu eletto dal Senato del Mississippi a ricoprire uno dei seggi senatoriali rimasti vuoti dopo la guerra civile. Durante la sua esperienza di predicatore furono numerosi gli ostacoli che dovette superare come pastore metodista della Chiesa episcopale africana di tutto il Midwest. La sua carriera politica ebbe inizio nel 1865 come consigliere comunale e a partire dall’anno seguente fu eletto al Senato del Mississippi nonostante la dura opposizione dei senatori del Sud che, non senza malvagità, sostenevano che non potesse entrare a far parte del Campidoglio, in quanto non in possesso della cittadinanza americana.

La sua nomina fu ostacolata perché all’epoca, per essere considerati cittadini americani dovevano trascorrere almeno nove anni, come prevedeva il XIV emendamento, ma la diatriba si risolse in favore del reverendo perché era di origine mista. La ratifica della sua elezione avvenne il 25 febbraio 1870.

La carica a senatore di Revels durò un anno: dal febbraio del 1870 al mese di marzo del 1871 e si distinse per la moderazione, per l’opposizione alla segregazione razziale e la capacità di mediare con gli avversari.

Lottò tutta la vita per far capire ai senatori che i neri avevano anche altre capacità, oltre la forza fisica. Difese i diritti dei lavoratori neri dell’Arsenale navale di Washington DC ai quali veniva negata la possibilità di lavorare, a causa del colore della propria pelle e indusse l’Assemblea Generale della Georgia a riabilitare i lavoratori neri, che erano stati espulsi illegalmente, e denunciò i bianchi che avevano tratto profitto illegalmente dalla Ricostruzione.

Con l’accezione di “epoca della Ricostruzione” si intende un periodo molto importante nella storia degli Stati Uniti d’America (va dal 1863 al 1877) contraddistinto dal tentativo di trasformare profondamente il tessuto socio-economico e politico degli Stati Uniti meridionali, entrati a far parte degli Stati confederati, smantellando ciò che rimaneva dello schiavismo.

Durante gli anni della Ricostruzione vennero riconosciuti per la prima volta nella storia dell’America i diritti civili ai cittadini afroamericani. Tali diritti, infatti, erano solo apparentemente garantiti dai tre nuovi emendamenti inseriti nella Costituzione: in tal senso si rivelò determinante l’azione politica di uomini dallo spessore di Abraham Lincoln e Andrew Johnson che si schierarono su posizioni moderate, al fine di ricondurre alla normalità nel più breve tempo possibile il profondo Sud dell’Unione.

Gli ultimi discorsi di Lincoln, per esempio, dimostrano che anch’egli stava pensando di concedere diritti civili agli schiavi liberati. Il Presidente Johnson, invece, si dimostrò contrario a tale concessione e non poche furono le esplosioni di violenza contro i neri in molti stati. Fu questo il contesto sociale, a dir poco incandescente, che infiammò l’odio dei razzisti bianchi del Sud che diedero vita al Ku Klux Klan. Fu, poi, il presidente Ulysses S. Grant a portare avanti la Ricostruzione imponendo la protezione degli afroamericani del Sud attraverso le Enforcement Acts, leggi speciali adoperate per stroncare i movimenti del Ku Klux Klan che vennero ben presto spazzati via. In generale possiamo ben dire che l’epoca della Ricostruzione fu un evento molto significativo nella storia dei diritti civili degli afroamericani.

Dopo aver lasciato il Senato Revels fu eletto presidente dell’Alcorn Agricultural and Mechanical College, un istituto di istruzione superiore per afroamericani in Mississippi, oggi noto come Alcorn State University. Partecipò anche a numerosi scontri finalizzati a rovesciare il corrotto governo repubblicano. Per ricompensarlo di ciò il Partito democratico lo riconfermò nuovamente della carica di presidente dell’Alcorn, dove rimase in carica fino al 1882, anno del suo pensionamento. Inoltre si mise in luce presso l’opinione pubblica scrivendo una lettera a Ulysses S. Grant, presidente degli Stati Uniti, nella quale denunciava l’operato disonesto dei “Carpetbagger” (n.d.r. abitanti del Nord America) che continuavano ad alimentare i vecchi rancori della guerra di secessione.

Terminata la carriera politica tornò ad occuparsi dell’attività pastorale e all’insegnamento: fu docente di teologia presso lo Shaw College (attuale Rust College). La morte sopraggiunse nel 1901, a 73 anni, in una chiesa di Aberdeen, in Mississippi dove stava tenendo un discorso.

Revels ancora oggi continua ad essere ricordato come un vero e proprio pioniere visto che sono solo nove gli afroamericani, compreso Barack Obama, che hanno vinto le elezioni come senatori degli Stati Uniti. Tutto questo vuol dire che negli Stati Uniti d’America del XXI secolo la questione razziale continua a essere un fattore di discriminazione sociale importante per la politica nazionale.

Roberta Fameli
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