skip to Main Content

Sono passati 140 anni e la favola de “Le avventure di Pinocchio” continua ad affascinarci

Docente specializzata in analisi del comportamento per il recupero degli studenti con disabilità intellettiva.
Tutor specializzato per il supporto di ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento.

Il 2023 è stato l’anno dei grandi anniversari letterari, tra di essi non possiamo dimenticare i 140 anni dalla prima pubblicazione de “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi.

Pseudonimo di Carlo Lorenzini, giornalista e scrittore reso famoso in tutto il mondo dal romanzo per bambini destinato da quel lontano 1883 ad oggi a conquistare il cuore di lettori di tutte le età.

“Le avventure di Pinocchio” in realtà sono molto più di una semplice storia per bambini: il romanzo, infatti, contiene una serie di allegorie e messaggi moralistici che trattano temi come l’importanza della verità, l’educazione, la responsabilità e la redenzione.

Durante le sue avventure, Pinocchio impara diverse lezioni di vita che contribuiscono alla sua crescita e trasformazione tra cui l’importanza della sincerità: Pinocchio scopre che mentire e ingannare gli altri non porta a nulla di buono.

Il suo naso cresce ogni volta che dice una bugia, rendendo evidente il suo comportamento disonesto.

La storia di Pinocchio iniziò a prendere forma nel 1881, quando Collodi iniziò a pubblicare il racconto a puntate sul “Giornale per i bambini” (Children ‘s Journal), un periodico per ragazzi.

Inizialmente, la storia era intitolata “Storia di un burattino” e riscosse un notevole successo tra i giovani lettori.

Nel corso degli anni, il libro ha subìto modifiche e aggiunte da parte di Collodi che non solo ampliò e perfezionò il personaggio ma soprattutto cercò di adattare la storia alle diverse esigenze dei lettori e del pubblico.

Di sicuro il personaggio descritto da Collodi – ispirato dal ricordo di un vecchio tronco di pino che aveva visto in un giardino quando era bambino – era un personaggio dispettoso ed egoista e le conseguenze delle sue azioni, non di rado, sono violente e crudeli.

La storia, infatti, è piena di episodi brutali, come quando Pinocchio viene impiccato a un albero o quando si fa tagliare le gambe da una volpe e un gatto.

Persino la caratteristica del naso che cresce ogni volta che dice una bugia nella storia originale di Collodi non esisteva ma è stata aggiunta successivamente, in adattamenti e rappresentazioni successive del personaggio.

L’immagine del naso che cresce nel romanzo serve a sottolineare l’importanza dell’onestà e della verità.

Ogni volta che Pinocchio mente, il suo naso si allunga sempre di più, rendendo impossibile nascondere la sua disonestà. Questo gli crea problemi e lo mette in situazioni difficili, insegnandogli che la menzogna non paga e che è meglio essere sinceri.

La crescita del naso di Pinocchio è anche un segno esteriore delle sue azioni sbagliate e della sua mancanza di controllo poiché essa rappresenta la sua natura impulsiva e irresponsabile, mettendo in luce il suo bisogno di imparare a essere più consapevole delle conseguenze delle sue parole e azioni.

Anche il nome del protagonista della favola ha subito delle modifiche nel tempo: il suo nome completo infatti è “Pinocchio Buratino”. Il termine “buratino” deriva dal russo “буратино” e fu aggiunto successivamente per distinguere il personaggio di Collodi da quello di Alessandro M. Orzoi, un altro autore italiano dell’epoca che aveva scritto una storia simile.

Nella storia originale di Collodi, inoltre, anche il finale era diverso rispetto alle rappresentazioni più familiari e allegre che spesso vediamo oggi perché il protagonista muore dopo essere stato impiccato: solo in seguito l’autore ha scritto un capitolo aggiuntivo in cui Pinocchio viene resuscitato dalla Fata Turchina grazie al suo pentimento e al suo cambiamento di comportamento.

Questo finale alternativo è diventato poi il finale più comune nelle rappresentazioni successive.

Negli adattamenti teatrali, cinematografici e animati di Pinocchio, il finale alternativo è diventato il finale più comune e riconosciuto perché il pubblico, soprattutto quello più giovane, spesso preferisce una conclusione felice e speranzosa.

Il finale alternativo ha permesso anche di trasmettere un messaggio di redenzione e di possibilità di cambiamento per il protagonista.

Nel corso delle rappresentazioni successive, sono stati aggiunti nuovi personaggi: ad esempio, il personaggio di Geppetto, il vecchio falegname che crea Pinocchio, è stato sviluppato in modo più dettagliato e ha assunto un ruolo più significativo mentre personaggi come il Grillo Parlante e la Fata Turchina non appaiono nella prima versione dell’opera.

Inoltre nella prima versione della storia Pinocchio rimaneva un burattino dispettoso e ribelle, che spesso cadeva in situazioni difficili a causa della sua tendenza a mentire.

La nascita di Pinocchio come personaggio letterario è un evento significativo nella letteratura per l’infanzia perché con esso Collodi ha introdotto un nuovo tipo di narrativa per bambini, unendo avventure emozionanti e fantasiose con lezioni morali ed educative.

Oggi, Pinocchio è un’icona della letteratura per ragazzi e un simbolo della cultura italiana: la sua storia è stata tradotta in molte lingue e continua ad essere amata da generazioni di lettori di tutto il mondo tanto è vero che, a 140 anni dalla sua creazione, rimane una delle figure più amate della letteratura per ragazzi internazionale.

Roberta Fameli
Back To Top
Search
La riproduzione è riservata!