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Contributi alle imprese dei borghi finanziati con il PNRR

Dottore Commercialista - Revisore legale dei conti

È datata 15 maggio 2023 l’approvazione dell’Avviso pubblico per il sostegno d’iniziative imprenditoriali realizzate nei comuni assegnatari di risorse per l’attuazione di Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del PNRR. Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi”.

Per borghi storici si intendono “quegli insediamenti storici chiaramente identificabili e riconoscibili nelle loro originarie caratteristiche tipo-morfologiche, per la permanenza di una prevalente continuità dei tessuti edilizi storici e per il valore del loro patrimonio storico-culturale e paesaggistico”.

L’Avviso “Imprese Borghi” di Invitalia è finalizzato a favorire il recupero del tessuto economico-produttivo dei Borghi assegnatari delle risorse di cui al precedente Avviso pubblico per la presentazione di progetti di rigenerazione culturale e sociale.

Vengono assegnati circa 200 milioni di euro dei fondi previsti dal Ministero della cultura (MiC) per il Piano nazionale borghi, finanziato con il PNRR con la riserva del 40% alle regioni del Mezzogiorno.

Le agevolazioni sono per i soggetti che abbiano una o più unità locali ubicate, o che si impegnano a localizzare un’unità locale, nei comuni/borghi storici assegnatari di risorse.

Possono presentare domanda di finanziamento le micro, piccole e medie imprese che presentano iniziative imprenditoriali in forma singola o in aggregazione, già costituite o che intendono costituirsi in forma societaria di capitali o di persone, ivi incluse le ditte individuali e le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le organizzazioni dotate di personalità giuridica non profit, nonché gli Enti del Terzo settore iscritti o in corso di iscrizione al “RUNTS”.

Il contributo ottenibile è pari a 75mila euro e i progetti devono essere contenuti nel valore massimo di 150 mila euro, da avviare dopo la presentazione della domanda.

La durata massima ammessa per ciascun progetto è di 18 mesi, a partire dalla data di ammissione e, comunque, da concludersi entro il 31 dicembre 2025.

I progetti imprenditoriali presentati dovranno essere coerenti e sinergici con la progettazione presentata dal Comune, destinatario del finanziamento, e rispondere a bisogni effettivi dei residenti avendo come obiettivo quello di costruire imprese che rafforzino la strategia rigenerativa, scelta dal Comune, e generino benessere nelle comunità residenti e dei visitatori, nonché prevedere una quota di risorse, non inferiore al 50% dell’investimento complessivo, destinata a dare un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla riduzione delle emissioni inquinanti, alla riduzione dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti, alle soluzioni di economia circolare.

Di seguito le spese ammissibili indicate nell’assiso, al netto di IVA:

→ impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;

→ beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, correlate all’iniziativa da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa. La perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;

→ opere murarie fino al limite massimo del 40% dell’iniziativa di spesa ammissibile, per l’adeguamento alle condizioni necessarie alla realizzazione dell’investimento proposto e finanziato, delle sedi operative dei soggetti realizzatori.

Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi dell’iniziativa.

Sono, altresì, ammissibili, le seguenti spese di capitale circolante, fino al limite massimo del 20% della spesa ammissibile:

  • materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti connessi al processo produttivo;
  • utenze relative alle unità locali oggetto dell’iniziativa imprenditoriale di investimento;
  • canoni di locazione relativi alle unità locali oggetto dell’iniziativa imprenditoriale;
  • prestazioni di servizi connesse all’attività agevolata;
  • costo del lavoro dipendente da assumere a seguito della realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale che non benefici di altre agevolazioni.

Per presentare la domanda l’appuntamento è alle ore 12 del giorno 8 giugno e fino alle ore 18 dell’11 settembre 2023.

Per compilare la domanda dell’iniziativa imprenditoriale → cliccare su Invitalia

Ulteriori approfondimenti sul “Piano Nazionale Borghi”

Le risorse destinate all’attrattività dei Borghi → il sito del Ministero della Cultura

Le risposte date del Ministero → le FAQ

Per la consultazione delle risorse assegnate ai comuni per progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi abbandonati o a rischio abbandono:

Allegato A

Allegato B

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