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Effetto Covid 19 – Intervento del Governo – Decreto Ristori
In queste ultime settimane stiamo assistendo ad una ripresa vertiginosa dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid -19, in parte sopita durante il periodo estivo.
Ciò ha reso necessario e, quasi, obbligatorio un nuovo intervento del nostro Governo.
Esso ha messo in atto misure di sostegno economico per quelle attività che hanno subito uno stop a causa delle misure anti Covid, previste dal Dpcm del 24 ottobre 2020.
Queste misure sono contemplate nel decreto legge n.137 del 28 ottobre 2020, detto Decreto Ristori, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 269 del 28 ottobre 2020 ed entrato in vigore il 29 ottobre 2020.
Decreto Ristori
Esso contiene misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, legate proprio alla pandemia da Coronavirus. Il testo interviene con uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e di 6,2 miliardi in termini di saldo da finanziare.
Il tutto è destinato al ristoro delle attività economiche interessate, sia in modo diretto che indiretto, dalle restrizioni disposte a tutela della salute, nonché al sostegno dei lavoratori in esse impiegati.
Di seguito riportiamo alcune tra le più importanti misure previste.
Contributo a fondo perduto
Le imprese coinvolte dalle nuove restrizioni riceveranno i contributi a fondo perduto con la procedura già utilizzata dall’Agenzia delle Entrate per i contributi previsti dal decreto Rilancio (decreto legge n.34 del 19 maggio 2020).
I beneficiari sono le imprese con fatturato superiore a 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10% del calo del fatturato di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019).
L’erogazione del contributo avverrà in maniera automatica, con accredito sul conto corrente entro il 15 novembre.
Possono presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei contributi precedenti.
In questo caso i tempi saranno un po’ più lunghi ma ugualmente repentini.
Importo dei contributi
L’importo varierà dal 100 % al 400% di quanto previsto in precedenza.
Esso cambia a seconda della tipologia di attività commerciale ed è modulato in base alle restrizioni che sono state previste dai provvedimenti anti Covid; più alto per le discoteche e le sale da ballo, che sono chiuse da agosto, scende per i ristoranti e palestre (anche se rimane il doppio rispetto a quanto previsto con il decreto Rilancio) ed è più basso per i bar (al 150 % rispetto alle precedenti misure).
Il requisito fondamentale è la perdita di fatturato ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019; la perdita deve essere inferiore ai due terzi rispetto ad aprile 2019.
Fanno eccezione le attività aperte dopo il primo gennaio 2019; in questo caso l’indennizzo spetta anche in assenza di questo requisito.
Nell’allegato 1 del decreto Ristori sono dettagliate le percentuali da applicare ai diversi codici Ateco.
In tutti i casi, comunque, per il calcolo occorre basarsi sulla perdita di fatturato di aprile e sul totale dei ricavi 2019.
- Imprese con fatturato 2019 fino a 400mila euro: prima calcolano il 20% della perdita di fatturato di aprile 2020. Poi, applicano la percentuale prevista dal decreto Ristori per la propria categoria.
- Imprese con fatturato 2019 fra 400mila e 1 milione di euro: prima calcolano il 15% della perdita di fatturato di aprile, poi applicano il coefficiente previsto dal decreto Ristori.
- Imprese con fatturato 2019 fra 1 e 5 milioni di euro: prima calcolano il 10% della perdita di fatturato, poi applicano il coefficiente del decreto Ristori.
- Fatturato sopra i 5 milioni di euro: l’indennizzo è sempre pari al 10% della perdita di fatturato di aprile 2020.
E’ previsto un tetto minimo ed uno massimo.
L’indennizzo minimo è pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le imprese.
Il massimale, invece, è pari a 150.000 euro e, quindi, l’indennizzo non può, in nessun caso, superare questo limite.
Sono esclusi dall’indennizzo coloro che aprono partita IVA dopo il 25 ottobre 2020.
Presentazione della domanda
La procedura è la stessa già prevista per il decreto Rilancio.
Si presenta domanda all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente in via telematica, utilizzando i modelli approvati lo scorso 10 giugno 2020.
Non sono previsti ulteriori passaggi attuativi per far partire le domande, che quindi probabilmente potranno essere presentate già nei prossimi giorni.
Nel provvedimento non ci sono (almeno in base alle bozze circolate fino ad ora) i termini di presentazione della domanda, che saranno in ogni caso comunicati dall’Agenzia delle Entrate.
Continuiamo ad esaminare le misure previste
Proroga della cassa integrazione
Sono disposte altre 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19.
Il periodo di fruizione va dal 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno usufruito delle precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche.
La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.
E’ anche prorogato il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio 2021. Rimangono sospese, ancora, le procedure di licenziamento avviate dal 23 febbraio 2020.
Esonero dal versamento dei contributi previdenziali
E’ riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (eccetto per il settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa del Coronavirus, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021.
L’esonero è legato alla perdita di fatturato ed è pari:
- al 50% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato inferiore al 20%,
- al 100% dei contributi previdenziali per i datori che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%.
Credito d’imposta sugli affitti
Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori a 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%.
Il credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato.
Cancellazione della seconda rata IMU
La seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le loro attività è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.
Misure per i lavoratori dello spettacolo e del turismo
Le misure previste sono:
- un’indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti delle spettacolo;
- la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo.
Fondi di sostegno per alcuni settori più colpiti
E’ stanziato 1 miliardo per il sostegno nei confronti di alcuni settori colpiti:
- 400 milioni di euro per agenzie di viaggio e tour operator;
- 100 milioni di euro per editoria, fiere e congressi;
- 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale;
- 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.
Reddito di emergenza
E’ prevista l’erogazione di due mensilità del reddito di emergenza per tutti coloro che ne avevano già diritto e per chi, nel mese di settembre, ha avuto un valore di reddito familiare inferiore all’importo del beneficio.
Indennità da 800 euro per i lavoratori del settore sportivo
E’ riconosciuta un’ulteriore indennità destinata a tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai precedenti decreti (Cura Italia e Rilancio). L’importo è aumentato da 600 a 800 euro.
Sostegno allo sport dilettantistico
E’ istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport.
Il Fondo viene finanziato per 50 milioni di euro per il 2020 per l’adozione di misure di sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività.
Contributo a fondo perduto per le filiere di agricoltura e pesca
Viene istituito un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalla misure restrittive.
Il sostegno viene effettuato attraverso la concessione di contributi a fondo perduto a chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e a chi ha subito un calo del fatturato superiore al 25% nel novembre 2020 rispetto al novembre 2019.
Salute e sicurezza
Sono previsti una serie di interventi per rafforzare ulteriormente la risposta sanitaria del nostro Paese nei confronti dell’emergenza Coronavirus.
In particolare:
- lo stanziamento di fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia;
- l’istituzione presso il Ministero della salute del Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing.
Giustizia
Il decreto prevede anche misure specifiche per il settore giustizia.
Tra esse l’utilizzo di collegamenti da remoto per l’espletamento di specifiche attività legate alle indagini preliminari e alle udienze, sia in ambito civile che penale e la semplificazione del deposito di atti, documenti e istanze.
Con questo articolo abbiamo esaminato gli aspetti più salienti e le misure più importanti poste in essere dal Governo e riportate, tra le altre, nel suddetto decreto.
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