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Il primo Festival del Cinema di Venezia ebbe luogo dal 6 al 21 agosto 1932.

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FESTIVAL CINEMA VENEZIA

Il Festival del Cinema di Venezia è una manifestazione cinematografica di grande prestigio che ogni anno richiama gli appassionati di cinema.

Si svolge tra la fine di agosto e l’inizio di settembre e coinvolge un po’ tutti per le sfilate sul red carpet delle grandi star del jet-set, critici, registi, attori, attirando anche una folla di curiosi che acclamano i loro idoli.

La Mostra del Cinema al Lido di Venezia si contraddistingue da sempre per un programma di elevato valore artistico ed il fascino glamour che rende nota la manifestazione nel mondo.

L’obiettivo del festival è favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale “in uno spirito di libertà e di dialogo tra le arti: nel programma di quest’anno sono presenti anche retrospettive dedicate e, come sempre, il premio alla carriera del Leone d’Oro assegnato a personaggi che hanno dato particolare valore al cinema e al suo mondo. L’anno scorso, per esempio, il premio è stato consegnato a Jamie Lee Curtis e a Roberto Benigni.

La prima Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica ebbe luogo dal 6 al 21 agosto 1932 nell’ambito della XVIII Biennale di Venezia, ideato dal conte Giuseppe Volpi di Misurata, Presidente della Biennale, dallo scultore Antonio Maraini e da Luciano de Feo, segretario generale dell’Istituto internazionale per il cinema educativo, la cui sede è a Roma.

Il 6 agosto 1932 vi fu la proiezione del film Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Rouben Mamoulian e per l’occasione fu montato, al Lido di Venezia sulla terrazza dell’Hotel Excelsior – splendido posto di vacanza e di eventi pubblici e privati – uno schermo appositamente allestito.

La Gazzetta di Venezia riferì che alla proiezione del film era seguito una serata di gala con un grande ballo nel salone dell’hotel in un “viavai pittoresco delle toilettes più squisite”.

Pur non essendo una rassegna competitiva il festival del 1932 presentava titoli importanti, non a caso destinati a diventare classici della storia del cinema. Tra di essi ricordiamo: It happened one night di Frank Capra, Grand Hotel di Edmund Goulding, The Champ di King Vidor, Frankenstein di James Whale, Zemlja di Aleksandr Dovzenko, Gli uomini che mascalzoni… di Mario Camerini, etc. Sullo schermo appaiono i principali divi dell’epoca: da Greta Garbo a Clark Gable, da Fredric March a Wallace Beery, da John Barrymore a Joan Crawford.

Quella estate, per rimediare alla mancanza di premi ufficiali, si pensò di indire una sorta di referendum tra il pubblico: il risultato premia come miglior regista il sovietico Nikolaj Ekk per Putjovka v zizn con Il cammino verso la vita, mentre il film più divertente a detta di tutti è A nous la liberté di René Clair.

Nel 1934 venne istituita la Coppa Mussolini per premiare il miglior film straniero e il miglior film italiano ma, di fatto, non esisteva una vera e propria giuria. Fu la prima edizione competitiva del festival a cui parteciparono diciannove nazioni, con più di trecento giornalisti accreditati.

I premi furono attribuiti dalla Presidenza della Biennale, dopo aver ascoltato il parere degli esperti e del pubblico, e in accordo con l’Istituto Internazionale per la Cinematografia Educativa. In quella occasione furono assegnate le “Grandi Medaglie d’Oro dell’Associazione Nazionale Fascista dello Spettacolo” per le migliori interpretazioni: Katharine Hepburn vinse per la sua interpretazione in Little Women di Cukor.

La Mostra ottenne subito un successo clamoroso, a tal punto da diventare un appuntamento annuale già a partire dal 1935 quando con la direzione di Ottavio Croze aumenta il numero di film e dei Paesi partecipanti, e il premio agli attori prende il nome di Coppa Volpi.

Nel 1937 la Mostra si ingrandì perché aumentò il numero delle nazioni partecipanti e dei film accettati, inoltre fu costruito e inaugurato, seguendo le tendenze moderniste dell’epoca, il Palazzo del Cinema, tutt’ora in uso.

Il 1938 fu caratterizzato dall’inasprirsi delle tensioni politiche ma fu anche l’anno in cui si organizzò la prima grande retrospettiva dedicata al cinema francese dal 1891 al 1933. Vinsero il tedesco Olympia di Leni Riefenstahl e Luciano Serra pilota di Goffredo Alessandrini, entrambi film di propaganda.

Il 1938, inoltre, fu l’ultimo anno in cui la Mostra ospitò il cinema. Gli anni quaranta costituirono il momento più difficile della rassegna a causa del secondo conflitto mondiale: le edizioni del 1940, 1941 e 1942 si svolsero ugualmente, ma non al Lido.

I Paesi partecipanti furono ed ebbero la precedenza con le opere ed i registi appartenenti all’asse Roma-Berlino. Il nuovo corso fu caratterizzato dall’avvento del Neorealismo. Si ricorderanno: Paisà (1946) di Roberto Rossellini, Il sole sorge ancora (1946) di Aldo Vergano, Caccia tragica (1947) di Giuseppe De Santis, Senza pietà (1948) di Alberto Lattuada e La terra trema (1948) di Luchino Visconti.

Negli anni e con il progressivo ritorno alla normalità, tornarono a Venezia anche le grandi icone del cinema mondiale: Rita Hayworth, Joseph Cotten, Olivia de Havilland, Anna Magnani.

Nel 1947 la mostra vide il ritorno delle opere dell’URSS e delle nuove democrazie popolari, tra cui la Cecoslovacchia, che vinse il primo premio grazie al film Siréna di Karel Steklý. Dopo l’exploit negli anni quaranta dei primi film neorealisti, il festival del nuovo decennio è caratterizzato dall’arrivo sugli schermi di due grandi registi: Federico Fellini e Michelangelo Antonioni.

In questi anni la Mostra è definitivamente riconosciuta a livello internazionale: si presentano a Venezia, infatti, gli esordienti Francesco Rosi con La sfida, ed Ermanno Olmi con Il tempo si è fermato (1959).

Sempre in quegli anni si presentano nuovi registi, quali Elia Kazan, Billy Wilder, Samuel Fuller, Robert Aldrich e nuovi divi come Marlon Brando e Brigitte Bardot. L’edizione del 1960 fu la più contestata a causa della mancata assegnazione del Leone d’oro al film Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, che già nel 1954 non aveva vinto con Senso.

Gli anni Settanta introdussero un’importante novità: il Leone d’oro alla carriera che fu assegnato nel 1971 a John Ford e nel 1972 a Charlie Chaplin. Gli anni seguenti vedono tornare al Lido grandi autori tra cui Robert Altman, Abel Ferrara, Rolf De Heer, Michael Radford.

Quest’anno la 79ma edizione della mostra, organizzata e diretta da Alberto Barbera, ritorna al Lido senza le restrizioni che hanno caratterizzato gli anni precedenti a causa del COVID-19. Paul Schrader, regista di Master Gardener, sarà premiato con il Leone d’oro alla carriera.

Per quanto riguarda i film italiani in Mostra hanno buone possibilità L’immensità di Emanuele Crialese, Luca Guadagnino con Bones and All con Timothee Chalamet e Paolo Virzì con Siccità che ha come protagonista la sempre splendida Monica Bellucci.

Roberta Fameli
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