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Impianto Agrivoltaico – Vantaggi e Benefici – L’importanza delle figure professionali nei piani Pnrr destinati a questo tipo di investimento

Dottore Commercialista - Revisore legale dei conti

Agrivoltaico

La natura degli impianti agrivoltaici. sta assumendo una importanza notevole per l’ambiente. La nuove tecnologie sempre più avanzate, anche se dispendiose, generano un grandissimo beneficio all’ambiente ed all’agricoltura ed anche i nuovi studi di progettazione tengono conto di fattori decisivi per realizzare impianti sempre più all’avanguardia.

Il binomio energia e agricoltura offre una svolta al fine migliore di sfruttamento delle superfici che richiede un equipe esperta e altamente compente di commercialisti e consulenti  finanziari, operatori del fotovoltaico, ingegneri, imprese agricole e agronomi. A proposito del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza, sono stati stanziati agli impianti agrivoltaici un totale di 2,6 miliardi di euro al fine di ottenere progressiva riduzione dell’inquinamento ambientale.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

L’Italia, come tanti paesi, si sta si sta adoperando alacremente per dare corso alla installazione di questi nuovi impianti . Il fondo di euro 2.6 miliardi è diviso nel seguente modo : euro 1,5 miliardi sono destinati al Parco Agrisolare, che ha l’obiettivo l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture di strutture agricole. I restanti 1,1 miliardi di euro sono dedicati in senso stretto allo sviluppo dell’agrivoltaico,che  è una forma di energia generata dalla interrelazione di energia solare e piante su terreni agricoli. E’ un modo innovativo di combinare l’energia rinnovabile con l’agricoltura in un paesaggio caldo e arido, posizionando pannelli solari sopraelevati su un sottobosco di piante, al fine di produrre energia pulita.. Oggi il fotovoltaico a terra ha coperto senza cementificare solo lo 0,03% del territoriotroppo poco per il raggiungimento degli obiettivi di  eliminazione delll’inquinamento atmosferico. Il del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), in Italia prevede la installazione di  impianti fotovoltaici con una media di circa 6 GW all’anno.

Se si rafforzasse la cultura della installazione di impianti agrivoltaici anche solo sullo 0,32% dei terreni agricoli italiani, si riuscirebbe a soddisfare il 50% degli obiettivi del Pniec. In relazione all’agrivoltaico, il Pnrr prevede in prima battuta “l’implementazione di sistemi ibridi agricoltura-produzione di energia che non compromettano l’utilizzo dei terreni dedicati all’agricoltura, ma contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte, anche potenzialmente valorizzando i bacini idrici tramite soluzioni galleggianti”, come si legge nel testo del Pnrr.

La misura prevede inoltre “il monitoraggio delle realizzazioni e della loro efficacia, con la raccolta dei dati sia sugli impianti fotovoltaici sia su produzione e attività agricola sottostante, al fine di valutare il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture”. “L’investimento si pone il fine di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico (ad oggi stimati pari a oltre il 20% dei costi variabili delle aziende e con punte ancora più elevate per alcuni settori erbivori e granivori) e migliorando al contempo le prestazioni climatiche-ambientali”, si legge sempre nel testo del Pnrr. L’obiettivo di questa misura è quello di installare impianti agrivoltaici per una potenza di circa 1,04 GW.

I vantaggi di questa tipologia di impianti sono i seguenti: oltre all’integrazione del reddito dell’azienda agricola, devono essere considerati: la maggiore protezione delle colture dagli eventi atmosferici, la creazione di posti di lavoro e un vero e un sistema per non abbandonare i terreni. Per gli operatori energetici , per i professionisti, l’agrivoltaico offre la possibilità di realizzare investimenti nel settore di interesse anche in agricoltura e , attraverso una nuova tipologia di accordi con l’impresa agricola partner, ottenere diritti di superficie a costi contenuti e concordati. Oltre a ciò,  la costruzione di questi impianti innovativi dà all’operatore energetico il vantaggio di ridurre i costi di manutenzione attraverso l’affidamento di una parte delle attività necessarie e di instaurare un rapporto con le autorità locali che tenga conto delle necessità del territorio anche attraverso la qualificazione professionale delle nuove figure necessarie con l’offerta di posti di lavoro di lunga durata. L’agrivoltaico produce i seguenti vantaggi: incremento dell’occupazione,  coinvolgimento diretto della popolazione come corsi di formazione, orto sociale, “pet-therapy, orto-therapy”.

Per installare un impianto agrivoltaico altamente produttivo, occorre  un progetto che comprenda: la  descrizione, superficie , pendenza,  esposizione ai raggi solari del terreno e presenza di vincoli. Bisogna altresì  porre l’attenzione sull’avvicendamento colturale rappresenta una tecnica agronomica adottata in agricoltura che prevede la variazione della specie agraria coltivata nello stesso appezzamento, al fine di migliorare o mantenere la fertilità del terreno e garantire, a parità di condizioni, una maggiore resa. Da qui la necessità della figura del Professionista del settore (es.commercialista/consulente di azienda). Invero, l’installazione dell’impianto agrifotovoltaico è un passo importante anche per i professionisti che operano nel campo economico e finanziario. La valutazione dell’investimento avviene attraverso business plan di grande complessità, necessari per la richiesta di incentivi (PNRR) e per la valutazione attenta dell’investimento che si va ad affrontare.

 E’ il professionista commercialista/consulente di azienda che deve consultare banche, interfacciarsi con i tutor delle società energivore per l’applicabilità del PNRR, unitamente a tante altre attività da svolgere connesse all’investimento.

 Infatti, affinché un impianto sia definibile come agrivoltaico, è necessario che ci sia continuità della produzione agricola per tutto il tempo in cui ci sarà produzione energetica.

Oltre le figure tecniche (ingegneri, operatori del settore, agronomie, ecc…..), soltanto professionisti esperti nel campo economico possono monitorare le implicazioni dei costi per il mantenimento della struttura e valutare una redditività che ne assicuri la copertura, attività necessaria che comporta un controllo della gestione continuo ai fini della verifica ed ottimizzazione dell’investimento.

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