Quest’anno segna un traguardo significativo nella storia della Chiesa cattolica e del pensiero filosofico: il 7 marzo 2024, infatti, ricorre il Settecento cinquantesimo anniversario della morte di uno dei più grandi teologi e filosofi di tutti i tempi, San Tommaso d’Aquino.

Avvenuta nel 1274 presso l’abbazia di Fossanova mentre era in viaggio verso Lione, dove si sarebbe tenuto il Concilio Ecumenico che doveva tentare di ristabilire i rapporti con la Chiesa Ortodossa di Costantinopoli, interrottisi nel 1054 a causa dello Scisma provocato dai dissapori dottrinali e disciplinari tra papa Leone IX (1049-11054) e il patriarca Michele Cerulario (1000-1059).

La sua eredità intellettuale e spirituale risiede nella sua capacità di restituirci la lezione filosofica di Aristotele attraverso i testi in arabo di Averroè, fornendo in tal modo un fondamento cristiano alla cultura che era proposta nelle università nascenti dell’Europa.

Oggi la sua vita e le sue opere meritano di essere ricordate e studiate perché il suo pensiero continua ad influenzare il mondo contemporaneo più di quanto si possa immaginare.

San Tommaso d’Aquino nacque nel 1225 in una famiglia nobile nell’Italia meridionale: fin da giovinetto dimostrò di possedere un’intelligenza straordinaria e una profonda devozione religiosa che, infatti, lo condusse alla scelta del chiostro (entrò a far parte dell’ordine domenicano) contro la volontà della sua famiglia che per lui aveva bene altri progetti.

Dedicò la sua vita allo studio, diventando uno degli studiosi più importanti dell’epoca. La sua opera più famosa è la “Summa Theologiae”, trattato teologico e filosofico di proporzionali monumentali nel quale l’autore cerca di “sintetizzare e armonizzare la ragione umana e la rivelazione divina”.

Nella “Summa Theologiae”, in particolare, San Tommaso sviluppò il noto concetto di “teologia razionale”, in cui sostiene e dimostra che la ragione e la fede sono complementari e si sostengono reciprocamente.

San Tommaso d’Aquino era un uomo di profonda saggezza e fede.

Nel 1879, Papa Leone XIII proclamò San Tommaso d’Aquino “Doctor Communis” della Chiesa cattolica, riconoscendo così la sua importanza e la sua influenza nella teologia e nella filosofia cattolica ed infatti è considerato il patrono degli studiosi e degli insegnanti.

In occasione dell’anniversario della sua morte Papa Francesco ha voluto ricordare che onorare S. Tommaso oggigiorno vuol dire “concentrarsi sullo studio dell’Opera di San Tommaso nel suo contesto storico e culturale e, al contempo farne tesoro per rispondere alle odierne sfide culturali”.

Subito dopo la sua morte essere tomisti ha significato innanzitutto credere che l’uomo non è la sua anima, ma l’unione di anima e corpo.

Nel corso dei secoli, invece, il tomismo è divenuto la roccaforte del pensiero cattolico contro i pericoli del nascente ‘modernismo’ del mondo contemporaneo.

La sua filosofia, conosciuta come tomismo, ha avuto un impatto duraturo sulla teologia, la filosofia, la scienza e il diritto tanto è vero che la sua influenza si estende ben oltre il suo tempo.

Le sue idee hanno fornito una base solida per la comprensione dell’essere umano, di Dio e del rapporto esistente tra di loro.

Pertanto, nonostante siano 750 anni trascorsi dalla sua morte egli rimane una figura di grande rilevanza nel mondo contemporaneo in quanto le sue riflessioni sul rapporto tra fede e ragione, la dignità umana, la moralità e l’etica sono tutt’ora dibattute e applicate nelle sfide complesse che la società affronta oggi.

La sua ricerca incessante della verità e la sua capacità di sintetizzare la conoscenza hanno ispirato ed ispireranno ancora numerose generazioni di studenti e accademici. La sua ricerca della verità e il suo approccio razionale alla fede hanno ispirato molti e continuano a farlo ancora oggi.

I suoi scritti sono studiati nelle università e nei seminari di tutto il mondo, e le sue idee sono dibattute e approfondite da filosofi, teologi e studiosi di varie discipline.

San Tommaso d’Aquino è un faro di saggezza e fede che illumina ancora oggi il cammino di molti. La sua eredità intellettuale e spirituale ci invita a cercare la verità, a coltivare la ragione e a sostenere la fede.

La sua filosofia, conosciuta come tomismo, ha avuto un impatto duraturo sulla teologia, la filosofia, la scienza e il diritto tanto è vero che la sua influenza si estende ben oltre il suo tempo.

Le sue idee hanno fornito una base solida per la comprensione dell’essere umano, di Dio e del rapporto esistente tra di loro.

Pertanto, nonostante siano trascorsi 750 anni dalla sua morte egli rimane una figura di grande rilevanza nel mondo contemporaneo in quanto le sue riflessioni, sul rapporto tra fede e ragione, la dignità umana, la moralità e l’etica sono tutt’ora dibattute e applicate nelle sfide complesse che la società affronta oggi.

La sua ricerca  incessante della verità e la sua capacità di sintetizzare la conoscenza hanno ispirato ed ispireranno ancora numerose generazioni di studenti e accademici.